Arriva la pagella per i centri che allevano le startup. Gli innovatori che vogliono affidarsi a degli incubatori di imprese dovranno guardare con molta attenzione ai “voti” che saranno assegnati dalle Camere di commercio sulla base di una serie di requisiti: dalle strutture e i macchinari ai brevetti e all’esperienza dei consulenti.

Lo Sviluppo economico fissa i paletti. Per ottenere la “certificazione” di incubatore, che dura un anno, bisognerà portare a casa almeno 30 dei 45 punti massimi.La griglia è stata messa a punto da un decreto del ministero dello Sviluppo economico, in attuazione di quanto previsto dal decreto crescita bis. Il testo, ancora in bozza e modificabile, è una bussola indispensabile sia per gli incubatori che intendono accedere agli incentivi e alle semplificazioni del decreto crescita sia per le startup che vogliono affidarsi a degli incubatori di qualità e con il “bollino”. Insomma, ponendo dei paletti abbastanza rigorosi, il minis il ministero dello Sviluppo economico punta a fare ordine in una realtà eterogenea composta da quasi 400 soggetti.

Attenzione al punteggio. Tra i requisiti più pesanti c’è la superficie della struttura destinata a uso esclusivo dell’incubazione delle imprese: 5 punti per almeno 100 metri quadrati. Altri 5 punti si potranno conquistare se si potrà dimostrare di avere almeno uno di questi tre requisiti: connessione Internet di almeno 10 megabit/secondo, presenza di macchinari per test, presenza di sale prove prototipi. Conta anche la qualità della consulenza che si può offrire: ci sono a disposizione 5 punti se si può garantire la presenza di almeno un addetto a tempo pieno con due anni di esperienza in materia di impresa e innovazione. Un capitolo a parte a chi ha contratti o convenzioni finalizzate allo sviluppo di startup innovative con centri di ricerca, università, istituti di credito, fondi di venture capital o Pa: anche in questo caso ci sono in palio cinque punti. Stesso punteggio per chi ha una quota minima (3) di startup ospitate con un contratto di accompagnamento o incubazione.

La griglia del ministero dello Sviluppo economico scende a 3 punti per altri requisiti, tra i quali il numero di startup che hanno terminato il percorso di incubazione (almeno due) e una variazione positiva o almeno il pareggio rispetto all’anno precedente degli occupati totali e della produzione delle imprese innovative incubate. Vale tre punti anche la presenza di almeno due brevetti registrati o domande di brevetto presentate nell’ultimo anno.

di Carmine Fotina

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