TFR in busta paga: ecco alcune cose da sapere prima di scegliere

La Legge di Stabilità 2015 ha introdotto la possibilità, per alcune categorie di lavoratori dipendenti, di richiedere l’erogazione del TFR in busta paga a partire dal mese di marzo 2015, andando, così, di fatto, ad ottenere uno stipendio che viene maggiorato. Il DPCM n. 29 del 20 febbraio 2015 ha introdotto le regole per richiedere il TFR in busta paga.

Lavoratori che ne hanno diritto

I lavoratori che possono richiedere il TFR in busta paga sono, sostanzialmente, i lavoratori dipendenti da datore di lavoro del settore privato, con rapporto di lavoro subordinato in essere da almeno sei mesi, che maturano il TFR.

Tra gli esclusi si segnalano:

– i lavoratori dipendenti domestici;

– i lavoratori dipendenti del settore agricolo;

– i lavoratori dipendenti per i quali la legge o il contratto collettivo nazionale prevede la corresponsione periodica del TFR ovvero l’accantonamento del TFR medesimo presso soggetti terzi;

– i lavoratori dipendenti da datori di lavoro sottoposti a procedure concorsuali, in fase di ristrutturazione di debiti, in fase di risanamento o destinatari di integrazione salariale straordinaria e in deroga.

Ammontare del TFR in busta paga

Il TFR in busta paga è pari al TFR maturato al netto del contributo di cui all’ articolo 3, ultimo comma, della legge 29 maggio 1982, n. 297, ove dovuto. Attenzione, però, alle imposte, perchè il TFR erogato in busta paga non sconta la tassazione separata come avviene in fase di liquidazione a fine rapporto, ma è assoggettato a tassazione ordinaria, pertanto con aliquote che vanno dal 23% a crescere.

Il TFR in busta paga non viene calcolato nel reddito da individuare per comprendere se il lavoratore abbia diritto o meno al bonus 80 euro.

Come ottenere il TFR in busta paga

Per ottenere la corresponsione del TFR in busta paga, il dipendente deve presentare al proprio datore di lavoro apposita istanza di accesso debitamente compilata e validamente sottoscritta. Il dipendente percepirà il TFR in busta paga a partire dal mese di paga successivo a quello di presentazione dell’istanza e fino al giugno 2018 o alla fine del rapporto di lavoro, se precedente. Bisogna, però, prestare attenzione che la scelta di richiedere l’erogazione del TFR in busta paga è irrevocabile fino a giugno 2018.

Quando Il TFR in busta paga è un provvedimento che ha preso il via nel mese di marzo 2015. Si tratta di un regime, al momento, transitorio, in quanto il Decreto prevede che si possa erogare il TFR in busta paga solo fino al mese di giugno 2018.

Il TFR in busta paga, dunque, può essere un buon sistema per far percepire stipendi maggiori ai lavoratori dipendenti che possono richiederlo. Occorre, però, calcolarne opportunamente la convenienza, in quanto esso sconta un’imposta differente rispetto a quella che, tradizionalmente, sconta il TFR liquidato al termine del rapporto di lavoro.

di Pasero Agr. Angelo

Fonte: www.studioagrieuro.it

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